| Lacrime e polemiche per la morte di Michael Jackson, scomparso improvvisamente ieri notte per un arresto cardiaco nella sua residenza di Holmby Hills, sulle colline di Los Angeles. Mito del pop amato, ma anche molto controverso. Dal mondo stamane le lacrime delle star, Liz Taylon, Madonna, Liza Minnelli, il suo Quincy Jones con cui conobbe la celebrità negli anni Ottanta.
I fan, che attendevano l’ultimo tour di Londra a luglio, si sono radunati davanti all’ospedale dell’Ucla a Los Angeles e davanti alla sua villa a Beverly Hills.
Ma dietro la morte del rè della musica, molte critiche e polemiche. Interrogativi soprattutto sulle cause del suo decesso legate ai farmaci con cui si curava da una caduta in palcoscenico e che avrebbero dovuto aiutarlo a rimettersi in forma in vista della maratona di 50 concerti che doveva tenere a Londra. Brain Oxman, avvocato e portavoce della famiglia ha individuato nell’abuso di medicine la probabile causa del decesso. «Le persone che circondavano Michael lo hanno manipolato», ha denunciato. L’ex manager di Jacko, Tarak Ben Ammar, ha puntato il dito contro chi lo ha avuto in cura. «È chiaro che i criminali in questa vicenda sono i medici che l’hanno distrutto nel corso di tutta la sua carriera, distruggendogli il viso e prescrivendogli medicine per alleviare i dolori». «Non poteva più dormire senza i sonniferi», ha ricordato Ammar. In attesa dei risultati dell’autopsia - che sarà condotta oggi - e delle indagini della squadra speciale della sezione omicidi della polizia di Los Angeles incaricata del caso, circolano già alcune ipotesi. La più accreditata è quella un’iniezione, risultata fatale, di Demerol, un potente antidolorifico, derivato della morfina, capace di provocare arresti respiratori e cardiaci. Uno degli assistenti di Jackson aveva riferito di una difficoltà di respirazione della popstar e i medici hanno poi accertato la morte per arresto cardiaco. Michael Jackson soffriva di mal di schiena cronici e tempo fa era stato tanto che qualche tempo fa era stato addirittura fotografato mentre usciva dalla sua casa di Las Vegas su una sedia a rotelle. Non era un mistero che prendesse farmaci di vario tipo: antidolorifici, ma anche tranquillanti, antidepressivi, sonniferi e, secondo molti, droghe, compresa la cocaina. Di fatto il cantante cercava con questi ultimi concerti di riuscire a far fronte a una montagna di debiti.
Il Re del Pop doveva ai suoi creditori una somma che si aggira sui 500 milioni di dollari, più di 350 milioni di euro. A questi si aggiungono i danni per i mancati concerti: la Aeg Live, la società Usa che aveva convinto Jackson a programmare una cinquantina di spettacoli d’addio nell’auditorium londinese O2, ci potrebbe rimettere 348 milioni di euro. Una situazione che aveva costretto l’Aeg a insistere perchè i concerti passassero da 10 a 50 e che avevo portato il cantante a dire: «Non so come farli, sono molto stanco».
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